OMET, una storia d’eccellenza dal 1963

Stories of excellence

Angelo Bartesaghi fondò OMET il 1° febbraio 1963, un venerdì freddissimo. Aveva 29 anni, una grande passione per la meccanica e pochi soldi in tasca. Ma erano i “favolosi” anni Sessanta: gli anni del boom economico, della dolce vita e della rivoluzione culturale.

OMET è acronimo di “Officina Meccanica E Tranceria. Inizialmente, l’azienda ospitava tutte le attività OMET, che oggi sono dislocate in diverse sedi: il montaggio delle macchine per tovaglioli ed etichette e la tranceria per cuscinetti a sfera speciali.

Le macchine OMET per la produzione di tovaglioli in carta furono le prime ad essere progettate e costruite in Italia, e negli anni 70 furono le prime a produrre tovaglioli stampati: l’innovazione venne introdotta con il modello 3T 400, che permetteva di triplicare la velocità di produzione allora conosciuta.

Allora non esistevano mezzi di progettazione CAD bidimensionale o tridimensionale. Si lavorava al tecnigrafo, con carta e matita. Le linee guida dettate da Bartesaghi per i disegni realizzati dai progettisti OMET erano semplici e concrete: 1.Va bene, 2. Costa poco, 3. E’ bello. E non valeva solo per le macchine: l’efficienza è sempre stata una vera filosofia aziendale.

Nel 1976 OMET si trasferì nel primo vero stabilimento OMET, situato a Lecco in via Caduti Lecchesi a Fossoli. E nel 2003, in occasione del 40esimo anniversario, sono stati inaugurati il primo Demo Center OMET e i nuovi uffici in via Polvara a Lecco.

Anno dopo anno OMET è cresciuta a livello mondiale, grazie alle fiere di settore che hanno permesso di dimostrare al mondo il valore della sua tecnologia.

Angelo Bartesaghi era molto esigente verso i suoi collaboratori: pretendeva eccellenza, ma sapeva riconoscere i meriti e dava grande valore al lavoro di squadra. Uno dei suoi motti era “1+1=3”: il risultato della collaborazione è maggiore della somma dei contributi dei singoli.

Nel 2010 OMET ha ricevuto il Global Award for Continuous Innovation, che esalta l’elemento su cui OMET ha costruito la sua storia di successo: l’innovazione. OMET esprime la sua essenza nello stile taylor made: non standardizza le macchine o i prodotti, ma globalizza la conoscenza e la aggiorna continuamente grazie alle tecnologie smart.

I primi collaboratori OMET, cruciali per la sua crescita, sono rimasti in azienda fino alla pensione. Oggi i cambiamenti sono all’ordine del giorno, ma la fedeltà all’azienda è ancora molto diffusa in realtà come OMET dove l’attenzione alle persone è sempre al primo posto.

OMET oggi è leader internazionale nei suoi settori, ma è rimasta un family business. La famiglia Bartesaghi ha fondato e guidato l’azienda sino ai giorni nostri, ma soprattutto ha trasmesso il profondo senso di appartenenza e i valori condivisi da tutti i collaboratori: onestà, correttezza, trasparenza, rispetto del lavoro, dell’ambiente e della persona.

 

 

 

 

 

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