IDEA srl, terza OMET X6 in cinque anni per continuare a crescere innovando

Stories of excellence

Massimiliano Bacchieri, seconda generazione alla guida di Idea Srl con il fratello Cristian, racconta la propria azienda, leader italiana nel mondo delle etichette adesive, dalle origini al prossimo futuro. Una storia di innovazione, intuito e ricerca, che parte negli anni 70 con i genitori Mario e Silvana e prosegue oggi sotto la loro direzione. Idea è cresciuta grazie a proposte customizzate e fondate sulla ricerca di nuovi materiali, oggi sempre più orientata alla sostenibilità. Ha costruito un vantaggio competitivo fondato sull’integrazione del business etichette con la produzione di materia prima autoadesiva oltre ad importanti investimenti in tecnologia, che consentono all’azienda di vantare tempi di evasione rapidissimi ed elevata qualità. “Innovazione e affidabilità sono i motivi per cui abbiamo scelto di investire su macchine OMET, che ci hanno permesso di crescere e raggiungere quanto ci eravamo prefissati”.

Bacchieri, qual è la storia del marchio Idea/Rolmarkem?
La società, fondata da mio padre, è nata come Rolmarkem nel 1978 per la produzione di etichette autoadesive. E’ cresciuta in fretta: essendo mio padre e mia madre personaggi estremamente poliedrici e innovatori, ha spaziato nel settore fino ad arrivare ad imbattersi nella meccanica progettando e costruendo macchine di produzione, ingegnerizzando gruppi stampa innovativi con la collaborazione di tecnici esperti, creando dapprima soluzioni tipografiche e poi flexografiche.
Negli anni successivi prende vita l’interesse anche per i materiali autoadesivi e la spalmatura delle colle su supporti diversi: cartacei, film, ecc., nasce così la produzione e vendita all’estero di bobine autoadesive per il settore etichette.
A questo punto decidemmo di unificare le differenti attività in un’unica società Idea srl, mantenendo comunque il marchio Rolmarkem, logo storico anche per una questione prettamente romantica.

Quali sono state le scelte vincenti che hanno permesso la vostra crescita e l’affermazione sul mercato?
Sicuramente il fatto di esser stati in qualche modo multitasking e quindi poliedrici ci ha permesso di sondare attentamente tante sfaccettature del settore e dei mercati che lo caratterizzano, capendo limiti e vantaggi. Abbiamo nel tempo preso delle direzioni abbandonandone altre come la vendita dei supporti autoadesivi, ma destinando le risorse finanziare e non solo investendo in tecnologia, informatizzazione e decisamente in ricerca e sviluppo.
Sicuramente le soluzioni flexografiche che abbiamo trovato in un partner come OMET ci hanno permesso di raggiungere, insieme al nostro know-how, quella qualità e quella sicurezza che ci eravamo prefissati di raggiungere, sempre comunque in un’ottica di miglioramento continuo. Inizia l’avventura con OMET, siamo nel 2014.

Una scelta strategica vostra o una richiesta del mercato?
Abbiamo allacciato rapporti commerciali con aziende leader che cercavano e cercano costantemente qualità superiore e rese sempre più performanti, differenti rispetto a quanto portato fino ad oggi dal settore della stampa di etichette in bobina. La necessità di trovare soluzioni a tecnica mista sempre più performanti è stata la risposta alle richieste dei settori del beauty care, chimico, farmaceutico ed alimentare offrendo soluzioni innovative e servizio tempestivo.

Su quali competenze avete costruito il vostro vantaggio competitivo?
Sicuramente l’attenzione spasmodica alla qualità di stampa quindi anche la ricerca nel mondo della prestampa, delle attrezzature necessarie, dei supporti, tipologia di materiali e tantissimi aspetti tecnici sempre in costante evoluzione. Ma anche un’elevata attenzione al servizio che cerchiamo di mantenere alto, aiutando i nostri clienti anche in situazioni di emergenza. Sicuramente il livello tecnologico offerto da macchine come le OMET X6 ci hanno permesso, inserite in un contesto come il nostro, di proporci ai nostri clienti ed al mercato come un partner affidabile e performante.

Quante macchine OMET avete?
Nel 2015 abbiamo investito con la prima, nel 2018 la seconda e nel 2020 la terza. Queste tre macchine compongono oggi il reparto di punta di Idea srl. Sia per il mondo flexografico che per il settore tipografico, che comunque manteniamo, abbiamo introdotto già da anni l’utilizzo di materiali e supporti in linea con le prescrizioni del Low Migration. L’attenzione sempre maggiore alla sicurezza ed all’igiene, con norme sempre più stringenti, ci ha portato negli anni ha ricercare strumenti in questa direzione per appunto assicurare ai nostri clienti standard sempre maggiori. Ad ottobre di quest’anno l’azienda si certificherà BRC (una certificazione internazionale che risponde a uno standard inglese in ambito igienico-sanitario nel packaging alimentare e non solo).

Quali sono i vostri prodotti di punta e i mercati di riferimento?
Beauty care, alimentare coprono la percentuale maggiore, poi serviamo il settore chimico e farmaceutico.

Da sempre vi siete distinti nel campo della ricerca, ci racconta questo lato del vostro business?
Siamo stati accreditati laboratorio qualificato del MIUR nel 2005. Abbiamo sempre prestato un’attenzione particolare nell’ambito della ricerca e sviluppo in nuove soluzioni, materiali, applicazioni, e lavoriamo molto anche nello sviluppo di soluzioni software per il settore, controllo in linea dei processi produttivi. Insomma ci piace allargare i nostri orizzonti per offrire ai nostri partner un’IDEA 4.0.

Come vede il futuro del mercato oggi, dopo la pandemia che ha generato crisi in ogni settore?
Sicuramente la pandemia ha rallentato se non fermato numerosi settori industriali, e credo che anche in futuro vedremo dei risvolti e frenate nei trend già scarsi di crescita industriale nazionale. Ma dobbiamo assolutamente avere fiducia nella ripartenza e trovare nuovi stimoli per creare nuovi modelli di mercato e contribuire fattivamente. Se analizziamo bene il calo nel settore della ristorazione in realtà ha generato un incremento nella produzione del settore alimentare, settore nel quale Idea ha sempre seguito essendo nel cuore della Food Valley, a Vicofertile (Parma). Non da meno i settori dell’igiene e pulizia, beauty care, chimico hanno tenuto decisamente il mercato a discapito di altri ritenuti probabilmente meno importanti. Comunque vogliamo essere assolutamente ottimisti verso una ripartenza generale del Paese.

Come avete affrontato il passaggio generazionale, che mette in crisi molte aziende italiane?
E’ vero, ma siamo due fratelli dotati di estremo carattere ci siamo capiti e ci siamo ritagliati di spazi a vicenda ma sempre nell’ottica del confronto e dello scambio di idee. Crediamo che le direzioni prese siano quelle giuste. I miei genitori hanno voluto credere in un progetto di crescita che gli abbiamo proposto, hanno partecipato alle scelte ed hanno sposato la nostra filosofia per il futuro. Il nostro mercato, oggi sembra rispondere positivamente a quanto prefissato e questo ci fa capire che probabilmente le azioni intraprese vanno nella direzione giusta.

Quali sono i trend più attuali del mercato e come rispondete?
Sicuramente la sostenibilità e la riciclabilità. Dobbiamo investire in ricerca e sviluppo su nuovi materiali e applicazioni alternative, sullo sviluppo degli inchiostri e l’ottimizzazione degli smaltimenti. In quest’ottica gli ultimi investimenti in tecnologia hanno visto l’inserimento di macchine OMET con impianti di asciugatura completamente a LED sposando così una filosofia green e di basso impatto ambientale. Siamo stati la prima azienda in Italia che ha creduto e quindi investito su una macchina per etichette con impianto a LED, grazie anche alla collaborazione con OMET. Ora è arrivata la seconda macchina dotata di questo sistema, e sicuramente anche in futuro la tecnologia da sviluppare sarà questa.

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