Flexible Packaging, OMET apre le porte al futuro con la Varyflex V4 Offset

Technology & Innovation

Il futuro è del flexible packaging. Imballaggi “morbidi” che acquistano forma sul prodotto. Confezioni colorate e salva-spazio, spesso richiudibili e sicure, che ormai riempiono i carrelli della spesa e sono sempre più apprezzate sia dai produttori sia dai consumatori per la comodità di utilizzo, il risparmio di costi e l’eco-sostenibilità.

Ma stare al passo col futuro vuol dire investire in tecnologia. Ed è quello che continua a fare OMET con le sue macchine. Questo il messaggio dell’open house Your Passport to Packaging” organizzato da OMET il 20 e 21 marzo: ospiti, nel sito produttivo di Lecco, alcuni dei più importanti produttori mondiali del settore e rappresentanti della stampa specializzata. Durante l’evento è stata presentata la nuova Varyflex V4 Offset: una macchina con tecnologia di stampa offset combinata con gruppi flexo in linea che promette una svolta verso la qualità e la flessibilità, con un notevole risparmio sui costi.

I numeri non mentono. Nel mondo ormai si stampa ormai più packaging rispetto a libri, giornali o stampati pubblicitari. E l’imballaggio flessibile è destinato a diventare il segmento principale del packaging: con una quota del 25%, ha già superato metallo e plastica, e con un tasso di crescita composto annuo del 5,1% si appresta a superare cartone e cartoncino pieghevole, arrivando nel 2021 a primeggiare con un giro d’affari di 126 miliardi di dollari[1]. A trainarlo, c’è su tutti il settore “food and beverage”: in Europa ormai circa il 90%[2] delle confezioni sono di questo tipo: dal sacchetto delle patatine agli astucci stand-up, dalle buste per i cereali o caffè agli squeezable richiudibili dei succhi di frutta e delle ricariche dei detersivi. Grande potenziale è rappresentato dai Paesi dell’Asia-Pacifico e dell’America Latina che offrono ampi margini di penetrazione per la scarsa diffusione dei sistemi moderni di imballaggio.

In questa cornice, flessibilità, qualità e sicurezza sono le parole d’ordine per avere successo. Flessibilità perché spesso vengono richieste più versioni dello stesso packaging a fronte – per esempio – di iniziative di marketing. Gli imballaggi flessibili sono più facili da stampare e offrono una varietà unica di forme, taglie e formati che permettono di lavorare sul valore aggiunto e centrare il target di mercato con maggior precisione.

Di conseguenza le tirature tendono a diminuire perché si cambia spesso, i prodotti sono sempre più personalizzati ed è cruciale la velocità per ridurre i tempi di time-to-market. La qualità del packaging non può essere sacrificata, perché determina spesso la scelta del consumatore, ed è fondamentale per massimizzare l’impatto visivo a scaffale. La sicurezza, qui citata per ultima, è forse il fattore critico di successo del flexible packaging per le proprietà barriera che migliorano e allungano la conservazione dei prodotti.

Non solo. Secondo i dati della Flexible Packaging Association, il flexible packaging consente di ridurre del 91% l’acquisto di materia prima e del 96% l’utilizzo dello spazio: si calcola che nello stesso pallet ci stiano, in media, il triplo delle confezioni. Ciò significa gestire più facilmente il magazzino e soprattutto ridurre gli sprechi: un aspetto su cui è puntata l’attenzione globale sia a livello di efficienza produttiva sia a livello di rispetto ambientale.

“La tecnologia offset è quella che risponde meglio ai trend di mercato – spiega Marco Calcagni, direttore commerciale OMET -. Il basso costo di sostituzione delle lastre consente di cambiare lavoro velocemente, ed è decisivo per la velocità del time-to-market. Consente maggior flessibilità, perché le lastre sono pronte in poche ore, mentre per un cilindro rotocalco ci vogliono giorni o settimane, ed è in assoluto la miglior soluzione per la stampa a 4 colori. Per le tirature medie e basse, la stampa offset risulta essere la tecnologia che impatta meno sui costi produttivi, garantendo comunque assoluta qualità: ha una precisione superiore alle altre tecnologie soprattutto nelle didascalie, i chiaroscuri e le linee fini. La differenza è evidente: la stesura uniforme dell’inchiostro tipica della stampa offset, permette di ottenere risultati qualitativi eccelsi”.

La Varyflex V4 Offset, presentata durante l’Open House, monta gruppi offset in fascia 850 mm con tecnologia Sleeve OMET brevettata, in combinazione con gruppi flexo completamente rinnovati capaci di arrivare ad una velocità meccanica massima di 400 m/min. Grazie all’integrazione del sistema Electron Beam e all’utilizzo di inchiostri a bassa migrazione, la Varyflex V4 si presenta come soluzione sicura per la stampa di imballaggi alimentari, eliminando completamente il rischio di residui di inchiostro o solvente sul packaging.

La nuova linea di stampa dispone del sistema cambio rapido a sleeve (Easy Sleeve Format Change) con controllo automatico delle pressioni di stampa che permettono un cambio formato completo in pochi minuti. E’ stata progettata per lavorare con diverse configurazioni: Wet-On-Dry con asciugamento UV tra un gruppo stampa e l’altro; Wet-On-Wet con asciugamento UV oppure Electron Beam, mantenendo un’estrema flessibilità di processo. Durante l’Open House è stata mostrata la soluzione con 7 gruppi offset e un gruppo flexo Wet-On-Wet con asciugatura Electron Beam, con l’aggiunta di un ulteriore gruppo flexo con asciugamento ad aria calda.

“Abbiamo scelto di mostrare l’Electron Beam per la garanzia di qualità essiccativa nella stampa di packaging – spiega Calcagni – in particolare su lavori complessi ad alto carico di colore. Una scelta dettata dalla crescente esigenza di sicurezza, in particolare nel settore alimentare e cosmetico, particolarmente esigenti sull’utilizzo di materiali e inchiostri di stampa sofisticati che potrebbero entrare in contatto con i prodotti che ingeriamo o mettiamo sulla pelle. In generale, la Varyflex V4 Offset è una macchina particolarmente competitiva in un mercato in cui le tirature sono sempre minori e gli impianti alternativi, come rotocalco e CI flexo, hanno costi di produzione molto più elevati, oltre ad essere limitati in termini di processo e di configurazione”.

In altre parole, la Varyflex V4 Offset è stata progettata per anticipare le esigenze del mercato e portare le aziende nel futuro. Con questa linea, OMET ampli la gamma consolidando la sua posizione nel mercato dell’imballaggio flessibile, rispondendo alla diffusa esigenza di maggior valore aggiunto e personalizzazione. Le sue caratteristiche hanno riscosso elevato apprezzamento durante l’Open House, confermando le ragioni per cui OMET si attesta da anni come uno dei leader mondiali del mercato.

[1] Research and markets, “Flexible packaging market – global forecast to 2021”
[2] http://www.macchinealimentari.it/2015/08/31/flexible-packaging-mercato-vivo-e-novita-interessanti/

 

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