50 anni: una tappa per guardare avanti. Il miracolo di un uomo di buona volontà leader di una grande impresa

Stories of excellence

Abbiamo appreso con dolore la scomparsa di Emilio Gerboni, un consulente che ha dato tanto al settore della stampa flexo e ha dato tanto a OMET. Soprattutto è stato un uomo capace di mettere sempre la passione, la disponibilità, la gentilezza davanti a tutto, con un’energia e una curiosità a spingerlo a superare ogni ostacolo. Vogliamo ricordarlo con le stesse parole che ci ha regalato in occasione del 50esimo anniversario OMET, nel 2013, quando ci ha raccontato la sua storia e la sua esperienza con OMET e con un uomo, Angelo Bartesaghi, con il quale ha condiviso gli stessi ideali: “Ciò che determina la grandezza di un’impresa non è tanto la sua capacità produttiva quanto la forza e l’intelligenza degli uomini che ne fanno parte”. Da oggi li possiamo immaginare insieme a discutere di nuovi progetti, lassù.

“Ciò che determina la grandezza di un’impresa non è tanto la sua capacità produttiva quanto la forza e l’intelligenza degli uomini che ne fanno parte”. È questo un concetto che ho potuto convalidare in 60 anni di attività nel mercato globale. In giro per il mondo a promuovere i prodotti grafici di una multinazionale (3M) e di una nota marca italiana del comparto prestampa (Policrom Screens) nonché a divulgare la cultura della comunicazione grafica nello spirito di TAGA (Technical Association of Graphic Arts), ho avuto modo di conoscere da vicino le realtà della stampa editoriale, del packaging e del converting, sia a livello di grandi gruppi che di medie e piccole aziende.
In tutti i luoghi, dalle aree industrializzate Europee, NordAmericane ed Estremo-Orientali ai paesi in via di sviluppo in Africa e Sud America, ho potuto constatare che il successo è frutto di forti volontà individuali e collettive riunite in una realtà progettuale/ operativa che costituisce l’impresa.
In ambito nazionale, la frequentazione in ACIMGA mi ha fatto conoscere ed apprezzare un protagonista dell’imprenditoria italiana che ha impostato il suo successo su tale principio: Angelo Bartesaghi, Fondatore e Presidente di OMET, un’industria affermatasi in campo mondiale con una vasta gamma di macchine per stampa e converting all’avanguardia dell’innovazione tecnologica.
La conoscenza personale sin dai primi anni 80 si tramutò subito in reciproca stima e diede origine ad un rapporto di collaborazione aperta sul piano di una sincera amicizia nella condivisione di comuni ideali. Ho seguito con interesse l’evoluzione della OMET in oltre trent’anni ed ho sempre apprezzato in Bartesaghi (il Signor Angelo per amici e collaboratori) il suo ottimismo che lo spingeva a guardare avanti con grande fiducia nelle opportunità offerte dal mercato in espansione e dalla tecnologia in continuo sviluppo. Anche nei momenti difficili delle ricorrenti crisi congiunturali o di settore, il Signor Angelo mi rassicurava ricordando il cammino compiuto nel corso della sua esperienza professionale e puntualizzando che, nonostante le difficoltà, la sua impresa cresceva anno dopo anno perché sapeva attuare il “gioco di squadra” basato sulla piena collaborazione tra il management e le forze produttive: “Guardi quante soluzioni innovative abbiamo sviluppato per primi sulle nostre linee, molte delle quali esclusive e brevettate! È questa capacità di rinnovamento che ci porta a soddisfare le esigenze dei converter e a conquistare nuovi clienti e nuovi mercati. E di ciò ne do atto ai miei tecnici progettisti e dell’area produttiva, tutti impegnati nel portare avanti un processo di sviluppo costante con passione e professionalità. Allo stesso modo l’amministrazione e la forza vendita mi aiutano a tenere sotto controllo i parametri economici, attenti a non entrare nel cerchio pericoloso delle vendite a prezzi bassi e credito a lungo termine ad aziende che non hanno la dovuta solvibilità (come fanno certi concorrenti….che poi vanno in crisi!)”.
Oggi, pensando al caro Signor Angelo che un anno fa ci ha lasciato prematuramente, analizzo le ragioni che mi portarono ad apprezzarne la forte personalità e l’indiscussa statura di moderno imprenditore. Bartesaghi era prima di tutto un “uomo di buona volontà” nel senso più cristiano del termine e questa sua intrinseca bontà d’animo si manifestava nel suo gioviale sorriso e nell’autentica cordialità con cui conquistava gli interlocutori. Quante volte, incontrandolo alle fiere di settore in varie parti del mondo o in visita ai reparti OMET, mi ha invitato a condividere ciò che di buono offrivano le circostanze, dall’interesse per una nuova soluzione tecnologica alla soddisfazione per una vendita di successo, o al piacere di un momento conviviale per apprezzare le prelibatezze della cucina italiana! Il suo approccio positivo ai problemi per elaborare soluzioni semplici e sicure scaturiva da una visione ottimistica della vita e del lavoro, frutto della sua profonda fede religiosa e della innata stima per i valori umani, in primo luogo quelli dei suoi collaboratori. A tutto questo, va aggiunto il valore fondamentale della famiglia, elemento portante della vita e dell’impresa, a cui donava a piene mani energie e sentimenti come marito, padre e nonno esemplare.

Ricordando la figura avvincente di Angelo Bartesaghi, creatore e animatore di OMET, seguo idealmente il percorso di questa solida impresa giunta felicemente alla tappa di mezzo secolo di storia. Sono entrato in contatto con l’azienda lecchese negli anni 80, quando già aveva superato “l’infanzia e l’adolescenza” e stava vivendo la tumultuosa avventura della “giovinezza”, impegnata nelle prime conquiste dei mercati esteri. Le linee automatiche per tovaglioli e le flexo a banda stretta per etichette di prima generazione si stavano inserendo con fatica in una realtà internazionale dominata da grandi marche concorrenti. Già in quegli anni il messaggio di Bartesaghi puntava a costruire un’immagine di precisione e qualità attorno a macchine semplici, ma pienamente affidabili. Ben presto l’estro creativo del Fondatore e dei suoi progettisti si concretizzò in soluzioni innovative di tutto rispetto che portarono alla realizzazione di macchine più veloci e di maggiore produttività. Sono di quel periodo le prime applicazioni del sistema gearless e la presentazione in anteprima di una configurazione multiprocesso con gruppi fustellatori in linea. Così OMET si avviava a dominare la scena nelle più importanti fiere specializzate come Drupa, Converflex, Ipex, Tissue World, Labelexpo, CMM, Fiepag ecc. La nascita del prestigioso House Organ “Archipelago” diede ulteriore fama al marchio OMET in ambito internazionale, mentre il potenziamento della struttura commerciale, con l’ingresso di Marco Calcagni genero di Bartesaghi, portò ben presto alla creazione di filiali in Germania, Nord America, Spagna e Cina e di una fitta rete di distributori in tutti i Continenti. Nel periodo a cavallo tra il secolo scorso e il nuovo secolo, le soluzioni tecnologiche di OMET conquistano il mercato mondiale del tissue e del converting con le nuove macchine per tovaglioli e fazzoletti TV503, TV504, TV840, AS 2600 e Niagara e con le linee a configurazione multipla X-Flex, Flexy, Flexy-S e VaryFlex caratterizzate da sistemi innovativi brevettati, tra cui l’esclusivo gruppo di fustellatura rotativa “TWIN-CUT”, Il gruppo “Serigrafia Cast”, a motorizzazione indipendente e il gruppo modulare “HOLO-FOIL King” inseribile in linea nelle rotative a banda stretta per stampa di etichette e astucci in cartoncino.

Ricordo con piacere una visita ad un importante cliente francese leader nella produzione di tovaglioli di carta, equipaggiato con numerose macchine OMET delle serie TV500-503, la CGMP di Tuffè, il cui titolare, Monsieur Henri Stepack, era orgoglioso per aver scelto OMET fin dal 1975 e aver continuato a servirsi di questo fornitore italiano noto per l’assoluta affidabilità delle sue linee automatiche ad alta velocità, grazie alle quali aveva conquistato ed accresciuto le preferenze dei consumatori francesi ed europei.

Numerosi e prestigiosi sono i riconoscimenti da parte di autorevoli organizzazioni, come il “Flexotech Print & innovation International Awards 2005”, il “Chinese Tobacco Award 2007”, il “Confindustria Award for Excellence 2007”, l’”AFTA Award 2007”, “l’Innovation Award 2008” della Flexographic Technical Association e il “Label Award for continuous innovation 2010” di Labelexpo America.
Sii configura così un crescendo di affermazioni nel mercato globale che confermano la validità dello slogan dell’impresa: “Innovation with Passion”.
L’innovazione continua e la passione nel creare prodotti di alta tecnologia che rispondano alle aspettative dell’industria del converting in ogni parte del mondo sono l’essenza di una “mission” lasciata in eredità da Angelo Bartesaghi e convalidata da mezzo secolo di successi.

Il 50ennio è certamente una tappa importante da celebrare con gioia e pieno compiacimento per il lungo cammino percorso da protagonisti; ma costituisce anche l’occasione per guardare avanti verso nuovi traguardi, affrontando con forza e saggezza le sfide del mercato che cambia e puntando ad una sempre più ampia internazionalizzazione.
Come amico di OMET con molti anni di militanza nel mondo della stampa e converting, mi sento sinceramente coinvolto nel festeggiare i 50 anni di questa splendida impresa e nel formulare per lei i più cordiali auguri per un futuro ricco di ulteriori brillanti successi.

 

Di Emilio Gerboni (2013)

 

 

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