Tecnologia OMET: chiave d’accesso per l’industria 4.0
Il Governo Italiano agevola gli investimenti con l’iper-ammortamento
Ottime opportunità per chi investirà in tecnologia acquistando macchine OMET nei prossimi mesi. Grazie al nuovo “Iperammortamento 250%” previsto nella Legge di Bilancio 2017, gli stampatori ed i converter italiani potranno sfruttare le agevolazioni riservate dal Governo nel “Piano Industria 4.0”, pensato per favorire l’ammodernamento del sistema produttivo italiano e portarlo verso un modello automatizzato ed interconnesso: un passo verso la Quarta rivoluzione industriale.
L’iperammortamento consente alle aziende di fare investimenti importanti in tecnologie e macchinari innovativi usufruendo di una forte agevolazione: le spese effettuate saranno ammortizzabili per un importo pari al 250% del loro valore.
La Legge precisa specifiche categorie di macchinari e definisce le tecnologie abilitanti che permettono di accedere all’iperammortamento. Si tratta principalmente di “beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti” tra cui sono comprese anche “soluzioni per l’imballaggio” e “sistemi per il conferimento o la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti e/o la funzionalizzazione delle superfici”.
Le macchine OMET appartengono a queste categorie e sono dotate di tecnologie che possono essere ricondotte alle tecnologie abilitanti quali industrial Internet, integrazione verticale e orizzontale, big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine, cloud computing e analytics.
“Sin dagli anni Duemila le macchine OMET sono dotate di un sistema di comunicazione basato su Internet – spiega Gianni Gerosa, Electronic R&D Manager OMET -. Possono quindi inserirsi nel sistema di comunicazione interno alla fabbrica, dal livello macchina al livello gestionale, e potenzialmente comunicare anche con altri soggetti della catena del valore. E’ possibile accedere alla macchina, scaricare dati, valutare la produttività. Avendo un sistema aperto, non c’è limite alle connessioni e i dati di produzione possono, per esempio, essere stoccati in un cloud e utilizzati per generare valore”.
Investire in una macchina ad alta tecnologia come quelle prodotte da OMET significa fare un passo verso la “smart factory” e in particolare la “smart production”, dove le nuove tecnologie produttive servono a creare collaborazione tra tutti gli elementi della produzione (operatore, macchine e strumenti).
“L’industria 4.0 è basata sulla vendita di servizi o sull’Internet delle cose – conclude Gerosa -. Vuol dire avere all’interno della macchina dei modelli virtuali che seguono il funzionamento della macchina, controllano i costi, consentono di verificarne lo stato e generare azioni correttive. È un’automazione orientata a un’economia immateriale: il valore aggiunto è nella tecnologia”.
E su questo, OMET è in prima linea.
“Per poter competere a livello globale, oggi la carta da giocare è quella della tecnologia – commenta Marco Calcagni, direttore commerciale OMET -. Finalmente, abbiamo un progetto di livello nazionale e degli strumenti in grado di “muovere” l’industria e far ripartire l’economia. OMET ha sviluppato già da tempo macchine con tecnologie 4.0 che rendono possibile il dialogo fra macchine e fra macchine e operatori: è questo il futuro. Ciò non significa che non ci sarà più bisogno dell’operatore, ma che cambiano le sue mansioni, diventano molto più qualificate e importanti, e nelle fabbriche aumenterà la sicurezza. L’intelligenza digitalizzata trasforma anche il nostro mondo”.
Con il Piano Industria 4.0 a cui il superammortamento fa riferimento, il Governo intende accelerare il processo di innovazione e digitalizzazione delle imprese e migliorare la competitività sui mercati, offrendo una leva formidabile per investire sulla trasformazione tecnologica. Si stima che grazie al mix di incentivi fiscali, sostegno al venture capital, diffusione della banda ultralarga, formazione dalle scuole all’università promosso dal governo nel 2017 si possano mobilitare investimenti privati aggiuntivi per 10 miliardi, 11,3 miliardi di spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione con focus sulle tecnologie dell’Industria 4.0, più 2,6 miliardi di euro per gli investimenti privati early stage.
“Legge di stabilità 2017” – ossia Legge 11 dicembre 2016, n. 232, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.297 del 21-12-2016 – Suppl. Ordinario n. 57.