Elettronica stampabile: investire sul futuro
In Italia, OMET investe sul futuro con Ribes Tech, la start-up innovativa nata da una collaborazione tra OMET e il “Center for Nano Science and Technology” dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Milano. Il progetto combina le competenze tecnologiche OMET nel mondo della stampa con quello delle nanotecnologie, per poter realizzare dispositivi elettronici tramite la deposizione per stampa di inchiostri speciali.
Ribes Tech ha sviluppato moduli fotovoltaici stampati su fogli di plastica, flessibili ed estremamente leggeri utilizzabili come sorgente di energia in ambito domotica, smart cities e Internet of Things, ma la sua ricerca spazia anche in altri campi collegati.
Antonio Iacchetti, responsabile della start up, spiega che “a breve l’elettronica stampata potrà essere integrata al posto delle batterie nei dispositivi elettronici come alimentatori per etichette elettroniche per supermercati, iBeacons (sistemi di localizzazione indoor) e reti di sensori di temperatura per domotica. In un secondo momento potrebbero trovare applicazione di notevole impatto anche nel mondo della moda, delle attrezzature da campeggio e dell’architettura. Pannelli fotovoltaici flessibili possono essere integrati in capi d’abbigliamento per ricaricare smart phones, ad esempio. Oppure si potrebbero realizzare tende da campeggio fotovoltaiche in grado di generare l’energia necessaria ad illuminare la tenda di notte”.
Ribes Tech ha iniziato a sviluppare progetti qualche anno fa utilizzando una OMET Flexy, ma il parco macchine presto si amplierà. “Ci stiamo trasferendo in un nuovo laboratorio, dove utilizzeremo altre macchine che rispondano anche ad esigenze diverse: una semi-rotativa e una rotativa OMET con tecniche di stampa particolari. Uno dei nostri progetti è quello di montare sulla macchina da stampa un tipo di laser molto particolare che non fa un taglio del substrato, ma incide solo lo stampato, come uno scalpello, arrivando a una definizione al millesimo di millimetro, con una precisione molto spinta. Un progetto innovativo perché montare un laser così raffinato su una macchina rotativa è qualcosa di veramente complesso. Il laser è una nuova tecnica frutto della ricerca di due gruppi dell’IIT: Luigino Criante, che si occupa di sistemi ottici e microfabbricazioni laser, e il gruppo di Mario Caironi che fa elettronica stampata”.
Il core business attualmente riguarda al 90% di pannelli fotovoltaici flessibili, ma il campo di ricerca della start up spazia in altri campi ed altre applicazioni. “Per la maggior parte sviluppiamo prodotti e tecnologie legati al fotovoltaico, ma ci è capitato di fare e proporre test ad aziende utilizzando materiali particolari come, ad esempio, tessuti riscaldanti”.
L’elettronica stampabile riscuote molto interesse nel mondo imprenditoriale ma ha ancora poche applicazioni. “Tante aziende cercano informazioni e vogliono capire meglio come funziona – spiega Iacchetti – e ad ora le applicazioni concrete, come prodotti dotati di queste tecnologie, seppure in continuo aumento sono ancora poche. Da un lato i costi sono ancora elevati, dall’altro la tecnologia per essere competitiva richiede ulteriori attività di sviluppo: in parte nei processi produttivi, e in parte nella ricerca delle applicazioni più adatte per iniziare”. Ma la strada è ormai intrapresa: “sui pannelli fotovoltaici abbiamo avviato qualche applicazione e qualche fornitura, ci sono aziende che ci hanno commissionato lo sviluppo di prodotti particolari dimostrando un interesse concreto. Adesso per noi è il momento di crescere e costruire una realtà che permetta di migliorare le prestazioni e avviare una produzione anche se di piccole dimensioni”.
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