Beijing Deji installa la sua seconda OMET X6
Sei anni dopo aver installato la sua prima OMET XFlex X6, la Beijing Deji Informational Technology Co Ltd – uno dei principali converter privati del settore etichette in Cina – ha acquistato una seconda macchina per la sede del distretto di Tong Zhou, vicino a Pechino. Entrambe le linee sono 430 mm a dieci colori con polimerizzazione UV completa. Altre funzionalità includono gruppi per serigrafia, hot foil e cold foil, delam/relam (stampa su adesivo), sistema di ribaltamento banda e doppia stazione di fustellatura. Secondo il proprietario Yu DaYang, da quando sono state installate, le linee hanno aggiunto almeno il 20% alla produttività dell’azienda, anno dopo anno.
Fondata nel 2004 nella zona di Chang Ping, a Nord di Pechino, la società si è inizialmente dotata di linee rotative tipografiche Labelmen per la produzione di etichette automatiche. Con l’aumento e la diversificazione della domanda, entrando in nuovi mercati, Yu ha iniziato a valutare le prestazioni delle nuove macchine da stampa flexo ed effettuato numerose prove di stampa dei suoi lavori con le linee dei principali produttori sul mercato. “Ho scelto OMET perché la prova di stampa è stata perfetta e la qualità molto buona. Avevamo bisogno di una macchina in fretta, e sono stati in grado di consegnare in otto settimane, con un prezzo competitivo: hanno reso la scelta facile”. Ha influito anche la buona reputazione locale della OMET, che vanta in Cina oltre 70 clienti e una sede commerciale e per l’assistenza a Suzhou.
Oggi, gran parte del lavoro della Beijing Deji è nei settori del commercio del vino bianco e dell’industria casearia, in particolare per le etichette del latte. Le due linee OMET lavorano per 20 ore al giorno dal lunedì al sabato. La rapida crescita del business ha evidenziato la necessità di una seconda macchina da stampa: dopo aver visitato la sede italiana per effettuare ulteriori prove di stampa, l’ordine è stato firmato a Labelexpo Europe 2017 a Bruxelles, con installazione della linea nell’agosto 2018. Complimentandosi per la facilità di preparazione delle X6, Mr. Yu ha dichiarato che la maggior parte dei lavori vengono eseguiti su lunghezze tra i 3.000 ei 100.000 metri lineari, a circa 75m/min a causa della complessità delle etichette. “Per preparare le linee OMET serve la metà del tempo rispetto alle macchine dei loro concorrenti, il che significa che non abbiamo rivali per questo tipo di lavori. La X6 è particolarmente adatta alla stampa su film leggeri non supportati e consente la stampa In Mould Label. Soprattutto, lo fa in linea e in un unico passaggio”, ha aggiunto Yu.
Come azienda privata, Beijing Deji può decidere come orientare il proprio sviluppo e il signor Yu ha ambiziosi piani di crescita. Nel 2018 la società avrà un fatturato di 50m Yuan, ma con la nuova OMET XFlex X6, ormai pienamente operativa, Mr. Yu punta a raggiungere 80m Yuan nel 2019: ha piena fiducia nel conseguire l’obiettivo grazie alle funzionalità a valore aggiunto delle linee OMET. “Pochissimi nostri concorrenti hanno la competenza tecnica per produrre etichette di fascia alta come quelle che ci permettono di avere successo”.
Sulla crescita e lo sviluppo della stampa digitale, Mr. Yu ha dichiarato: “Lavoriamo già sul digitale che rappresenta circa il 40% della nostra attività. Con la messa in funzione del nostro nuovo stabilimento nel Sud della Cina, ci sarà una crescita di questo business”. Considerando le tirature più lunghe e la minore domanda di versioning in Cina, rispetto all’Occidente, ci sono ancora molte alternative alla tecnologia digitale attuale. La prossima generazione sicuramente arriverà alla stampa digitale grazie ad alcune innovative applicazioni di packaging, creando un nuovo modello di business invece di quello della fabbrica tradizionale. Il signor Yu sta comunque tenendo d’occhio la diffusione delle delle linee ibride digitali/flexo, che rappresentano il futuro per aziende come la Deji.
Nonostante l’opinione pubblica creda il contrario, Mr. Yu afferma che la Cina prende molto sul serio le proprie responsabilità ambientali. E’ sua convinzione che specialmente nel settore della stampa a nastro stretto, solo investimenti continui nelle nuove tecnologie consentiranno di rispondere ai target sempre più vincolanti in questo campo. Questa logica è alla base della decisione di puntare alla fascia più alta del mercato delle etichette, dove i margini sono migliori e permettono di affrontare le spese per sistemi di purificazione dell’aria e controllo delle emissioni. “Quality in – quality out per un business sano e di successo: chi si limita a tagliare i prezzi non può avere fondi per le tecnologie più recenti” ha aggiunto Mr. Yu, riferendo che la società sta accrescendo il proprio business attraverso i tender online che, a differenza delle aste con molti offerenti, sono riservate a target con requisiti di alta qualità e non si basano solo sul prezzo.
Con la rapida crescita della popolazione e del reddito in Cina, sta aumentando l’attenzione ai marchi, alla diversificazione degli imballaggi e al servizio: ne deriva una forte pressione sul settore del packaging e della stampa. Le società private, che hanno maggiore libertà di pensiero e di azione, come la Beijing Deji, giocheranno un ruolo determinante in questo contesto. Nei loro piani c’è un’altra linea OMET – questa volta una OMET XFlex X4 – Mr. Yu e il suo staff di 60 persone possono aspettarsi sicuramente un brillante futuro.