China Print 2017: dove va il mercato del Far East?

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Ecosostenibilità, innovazione e tecnologia: ecco le grandi direttrici di sviluppo del mercato del Far East, protagoniste dell’appena conclusa “China Print 2017”, seconda fiera mondiale dei settori stampa e converting per dimensioni, numero di espositori e metri quadri venduti. L’evento si tiene ogni 4 anni ed è organizzato dalla China Printing and Equipment Industry Association (PEIAC): OMET ha partecipato con uno stand della sua consociata Omet Suzhou Mechanical Co. Ltd, operativa dai primi anni 2000 a Wujiang, uno dei distretti urbani più in crescita dell’intera Cina.

Marco Calcagni, direttore commerciale OMET e presidente di Acimga (associazione costruttori italiani macchine per l’industria grafica e cartotecnica), una delle poche associazioni occidentali invitate a partecipare all’evento, è stato invitato come relatore al convegno internazionale “4th International Forum for the Development of Printing Industries, Forum- PI 2017” che si è tenuto l’8 maggio 2017, alla vigilia dell’apertura di China Print.

Il convegno, organizzato dal Print China Magazine e la China Print Show Company per favorire lo sviluppo a livello globale dell’industria del printing nel futuro, ha coinvolto costruttori di tutto il Far East e alcune associazioni che hanno condiviso informazioni, dati e proiezioni sui rispettivi mercati di origine. Ognuno ha relazionato singolarmente ed è stato poi intervistato da Pu Jialing, vice rettore del Beijing Institute of Graphic Communication. Le tavole rotonde sono state determinanti per far emergere i trend di mercato.

“E’ stato molto interessante il confronto con gli altri Paesi – commenta Calcagni – per capire i trend della domanda e vedere, ad esempio, dove è ancora l’industria editoriale a trainare la stampa e dove ormai è il packaging, quali sono le tecnologie preferite nelle diverse aree e notare come tutti, comunque, siano interessati al digitale. Questo convegno, denso di informazioni utili, ha permesso di fare il punto su esportazione e trend di mercato. La sensazione è incoraggiante perché tratteggia una grande area in crescita e aperta a integrare le proprie tecnologie tradizionali con altre come la flexo, per esempio”.

Il 9 maggio China Print 2017 è stata inaugurata con una cerimonia ufficiale cui erano presenti tutte le autorità, personaggi politici e del settore, media partner. Calcagni ha rappresentato l’Italia e le associazioni considerate “partner” dagli organizzatori dell’evento.

“La fiera ha visto un grande afflusso di visitatori – commenta Calcagni -, tutti gli espositori erano molto soddisfatti. Gli eventi collaterali dedicati a specifiche tematiche del settore, come il digitale, la sostenibilità ambientale e perfino le tendenze dei mercati americani, hanno ottenuto successo e testimoniato l’apertura della Cina al business, alle relazioni e alla promozione. Possiamo dire che partecipare a China Print significa davvero capire come va il mercato e come orientare le proprie proposte nel Far East, sbocco sempre più importante per Paesi come l’Italia che è il secondo esportatore al mondo di macchine per il converting”.

Tema trasversale di tutti gli eventi è stata la sostenibilità ambientale: il governo cinese ha di recente varato un piano quinquennale per la conversione dell’industria verso l’ecosostenibilità. Un cambiamento non facile per questo Paese, ma che apre nuove e importanti occasioni di sviluppo alle aziende che offrono soluzioni ai problemi di inquinamento, macchinari, processi e tecnologie verdi e fonti energetiche rinnovabili.

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